Durante gli ultimi due anni tutti sono venuti a conoscenza di un piccolo ma prezioso strumento per monitorare la nostra salute: il saturimetro da dito, detto anche pulsossimetro.
Vi risparmierò le spiegazioni sul come funziona e vi parlerò invece di come usarlo al meglio (e magari risparmiarvi qualche momento di preoccupazione, se i valori non sono nella norma).
Dunque, serve a monitorare la saturazione di ossigeno nel sangue (percentuale di O2 legata all’emoglobina rispetto alla quantità totale di emoglobina presente) e la frequenza cardiaca ma:
- se avete uno smalto spesso sulle unghie non "vede" il vostro sangue -e di conseguenza non può misurare la saturazione- quindi giratelo di lato, fate delle prove, finché non riesce a leggere la saturazione (oppure togliete lo smalto…)
- fornisce valori falsamente bassi se le dita sono fredde: ciò significa, infatti, che il flusso di sangue arterioso (ossigenato) è basso e quindi l'estrazione di ossigeno in un distretto poco irrorato sarà massiva. In parole povere, assicuratevi di avere le mani calde: massaggiatele per assicurarvi un buon flusso di sangue.
- la saturazione può essere misurata al riposo AA (in Aria Ambiente) oppure, se possibile, prima e dopo il six minutes walking o il test della sedia.
- il six minutes walking consiste nel camminare al vostro passo normale per 6 minuti avanti e indietro in un corridoio lungo 30 metri. Ma poiché molti non hanno un corridoio di 30 metri dentro casa si è pensato al test della sedia, che consiste nell'alzarsi e sedersi per un minuto su una sedia.
- bisogna allertare il medico se la saturazione, soprattutto quella a riposo, scende sotto il 92%, SOPRATTUTTO se tale valore viene rilevato a riposo.
- Un altro, importante parametro misurato dal pulsossimetro sono le pulsazioni per minuto (da cui il suo nome), ossia la frequenza cardiaca.
Insomma, questo semplice strumento fornisce la lettura di parametri importanti da monitorare e da trasmettere al medico in caso di bisogno...
Ma voglio parlarvi anche di un altro strumento, leggermente più complesso del pulsossimetro da dito, perché consente di registrare saturazione e frequenza cardiaca per ore, e, anche senza essere invasivo, fornisce delle informazioni preziose.
Di cosa sto parlando?
Della saturimetria notturna.
Come si evince facilmente dal nome, si tratta di un esame che viene eseguito per monitorare la saturazione di ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca durante il sonno.
Ma sapete perché e quando eseguire una saturimetria notturna?
Sintomi quali:
- sonnolenza diurna
- difficoltà a concentrarsi
- colpi di sonno
- stanchezza anche con numero di ore di sonno adeguato
- cefalea e/o bocca asciutta al risveglio
- sudorazione notturna
- risvegli improvvisi con sensazione di soffocamento
- necessità di minzione notturna
- impotenza
- russamento
E condizioni quali:
- obesità/sovrappeso
- ostruzione delle vie aeree superiori (naso, bocca, gola)
- abuso di bevande alcoliche prima di andare a dormire
- assunzione di sonniferi
favoriscono l'insorgenza di apnee del sonno e quindi della diminuzione della saturazione emoglobinica.
In presenza di problemi delle vie respiratorie o di obesità* il livello di saturazione emoglobinica si abbassa al di sotto di 90-88%, di cui i sintomi sopracitati possono essere la manifestazione...
Inoltre le apnee e le ipopnee notturne provocano un aumento dell’attività del sistema nervoso simpatico, che a sua volta comporta un aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca ed una diminuzione della variabilità della frequenza cardiaca (HRV), tutti indicatori di un aumentato rischio cardiovascolare.
Questo esame può essere eseguito a casa propria, consentendo al paziente di dormire tranquillamente nel proprio letto.
In seguito all’esame viene fornito un report sui valori di saturazione e frequenza cardiaca registrati durante la notte da un apparecchio formato da un registratore simile ad un orologio da polso collegato ad un sensore ad infrarossi da applicare al dito. I due valori monitorati permettono di comprendere se durante il sonno la funzione respiratoria è adeguata.
La saturimetria notturna è quindi un esame di primo livello nel sospetto di insufficienza respiratoria notturna ed ha il valore di pre-screening per selezionare i pazienti da sottoporre ad ulteriori esami: infatti il gold standard per la diagnosi di apnee ostruttive del sonno è la polisonnografia.
Ma per eseguire la polisonnografia (che prima poteva essere effettuata solo in ambiente ospedaliero) occorre indossare cinghie su torace ed addome, tubicini vari per misurare i flussi d’aria e, se completa, posizionare anche degli elettrodi sulla testa per avere l’EEG (elettroencefalogramma).
Quindi, a mio parere, è alquanto difficile dormire tranquillamente così bardati ed avere dei dati che corrispondano all’usuale sonno del paziente.
Insomma, buona saturazione a tutti!!!
* negli obesi, a causa dell’aumento della massa splancnica, si ha un’alterazione di tipo restrittivo della funzionalità respiratoria; inoltre le pareti della faringe collabiscono provocando un'ostruzione parziale o totale al flusso dell'aria.