Lettera aperta: vitamina C e COVID-19


NON sono d'accordo con l'uso di vitamina C ad alte dosi in questa sindrome (SARS=Sindrome Respiratoria Acuta Severa) per motivi che dipendono da: 
1- come funziona la Vitamina C
2- cosa è caratterizzata questa sindrome
3- chi sono i soggetti più colpiti

La vitamina C o acido ascorbico ha due elettroni che possono essere donati. Con la perdita del primo elettrone si forma il radicale ascorbato, che donando il secondo elettrone forma acido deidroascorbico


L'acido deidroascorbico può essere nuovamente ridotto grazie ad un enzima, glutatione deidrogenasi, la cui azione dipende dalla presenza di glutatione.

L'effetto antimicrobico della vitamina C è dovuto all'attivazione dell'immunità innata.
Infatti la vitamina C, o meglio i radicali che forma, attivano la mieloperossidasi dei neutrofili.

“La mieloperossidasi è localizzata nei granuli azzurrofili dei neutrofili ed ha un ruolo importante nella generazione dei radicali di ossigeno e nella produzione di acido ipocloroso e dei suoi metaboliti, efficaci nella distruzione di batteri, nonchè nell'inattivazione degli inibitori delle proteasi nel sangue e nei tessuti.”


Quindi in caso di protocolli che usano vit C ad alte dosi (come da review Cochrane, 8 g/die https://www.cochrane.org/CD000980/ARI_vitamin-c-for-preventing-and-treating-the-common-coldma si tratta di common cold, comune raffreddore) e in mancanza di glutatione per ridurla vi sarebbe una massiva attivazione dei neutrofili, che costituiscono la "fanteria" del sistema immunitario, avendo come compiti principali la fagocitosi dei batteri piogeni e la formazione dei mediatori iniziali dell'infiammazione, quelli che servono a "richiamare sul campo di battaglia" soldati specializzati e mezzi pesanti.


Noi sappiamo ancora poco ma quel poco ci dice che la COVID19 è caratterizzata da una tempesta citochinica (IL-1 IL-6 IL-12 IFN-gamma) che portano all’attivazione di una risposta Th1 mediata. Ed è questa che porta in rianimazione.

Dunque, se in via preventiva la vitamina C potrebbe essere utile per aumentare la risposta immunitaria, in caso di malattia, specie di SARS, andrebbe, in linea teorica, evitata.

Andrebbe in questo caso utilizzato il glutatione endovena o il NAC nei casi meno a rischio (quelli in cui il fegato è ancora in grado di produrre glutatione a partire dai suoi costituenti, ma solo per risparmiare). 

Allo stesso modo non dovrebbe essere consigliato il glutatione in prevenzione, in quanto si rischierebbe di avere una risposta immune innata troppo debole.

Allo stesso modo andrebbero utilizzati tutti i rimedi in grado di abbassare il grado di infiammazione senza spegnere del tutto la risposta immunitaria.

Non è per caso che a Napoli utilizzino il tocilizubam per spegnere la risposta ad IL 6.
E stanno salvando vite.

Sappiamo che il virus arreca i danni maggiori a diabetici, cardiopatici, obesi.
Guarda un po', proprio i soggetti che normalmente già hanno cronicamente un aumento di infiammazione.
Soggetti che già normalmente hanno un aumento di queste citochine (IL-1 IL-6).

Il trial clinico che usa alte dosi di vitamina C in Cina (https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT04264533) mostra che "In a controlled but non-randomized trial, 85% of the 252 students treated experienced a reduction in symptoms in the high-dose vitamin C group (1g / h at the beginning of symptoms for 6h, followed by 3 * 1g / day). Among patients with sepsis and ARDS, patients in the high-dose vitamin group did not show a better prognosis and other clinical outcomes. There are still some confounding factors in the existing research, and the conclusions are different."

Se leggete anche le premesse su cui è stato iniziato il trial, vedrete che sono in opposizione a quanto vi ho appena detto.

Chiedo scusa per le immagini, le sostituirò al più presto, e anche per mancanza di riferimenti bibliografici, ma sono informazioni normalmente reperibili sui migliori testi di biochimica, immunologia, anatomia patologica ecc ecc ecc.

Questo mio scritto è solo il tentativo di rendermi utile in quest'emergenza, donando quello che so/riesco a fare. In un momento in cui ancora è tutto da capire, ci sono pochi dati e la situazione cambia giorno per giorno.

Le conclusioni spettano a chi è impegnato in prima linea.
A chi rischia la propria vita per salvare quella altrui.

#iorestoacasa #convoi #inprimalinea #tuttiinsiemecelafaremo