Questo benedetto
virus entra nelle cellule legandosi, tramite la sua proteina Spike,
ad una proteina di membrana chiamata ACE2.
Ora, si dà il caso
vi sia un’altra proteina, chiamata ACE (per evitare ulteriore
confusione, da qui in poi la chiamo ACE1, perché è la prima ACE ad
essere stata scoperta) ben più famosa, perché implicata nella
genesi dell’ipertensione.
Per cui è stata
messa a punto una serie di farmaci che, legandosi ad ACE1, possono
tenere sotto controllo la pressione (e fare anche altre cose belle,
ma questa è un’altra storia).
Questi farmaci si
chiamano sartani e ACE-inibitori.
E qui cade l’asino.
Siccome si chiamano
ACE inibitori, si cade nell’inganno che si leghino anche ad ACE2.
E invece no.
È come dire che lo
stesso vestito che entra perfettamente a me sta perfettamente anche a
mia sorella. O viceversa. Solo perché siamo sorelle e ci chiamiamo
Spirito entrambe.
Quindi, smettetela
di dire sciocchezze senza prima esservi fatti un giro, che ne so, su
Uniprot.
Dove
potreste trovare, facilmente, notizie bell’e pronte all’uso.
Ancora più facile è
fare una ricerca su Google immagini, dove potrete semplificarvi
ulteriormente la vita:
Sono giorni e giorni
che sento parlare di Ace inibitori o di sartani da usare per impedire
a Spike di legarsi ad ACE2: prima di sparare parole a caso,
assicuratevi di avere scelto il proiettile giusto.
E pensate che alcuni
propongono addirittura di aumentare la quantità di ACE2 in forma
solubile, in modo che possa adsorbire i virus prima che si attacchino
alle cellule:
“Delivering
excessive soluble form of ACE2.
Kuba
et al. [10]
demonstrated in mice that SARS-CoV downregulates ACE2 protein (but
not ACE) by binding its spike protein, contributing to severe lung
injury. This suggests that excessive ACE2 may competitively bind with
SARS-CoV-2 not only to neutralize the virus but also rescue cellular
ACE2 activity which negatively regulates the renin-angiotensin system
(RAS) to protect the lung from injury [12, 30].
Indeed, enhanced ACE activity and decreased ACE2 availability
contribute to lung injury during acid- and ventilator-induced lung
injury [12, 31, 32].
Thus, treatment with a soluble form of ACE2 itself may exert dual
functions: (1) slow viral entry into cells and hence viral spread
[7, 9]
and (2) protect the lung from injury [10, 12, 31, 32].” DOI https://doi.org/10.1007/s00134-020-05985-9
Aggiungo, affinché il mio pensiero sia chiaro fino in fondo, che ad oggi sappiamo solo che:
Aggiungo ancora che l'ACE2 esiste sia come proteina di membrana che come proteina secretoria: lo stralcio di articolo su riportato ipotizza l'uso di ACE2 ricombinante perché essa possa in qualche modo adsobire i virus bloccandoli prima che si leghino alle cellule. Restando sempre nel campo delle ipotesi mi chiedo se le particelle virali potrebbero fungere da opsonizzanti creando degli immunocomplessi.
Aggiungo che il dato mancante, ovverossia il numero di pazienti in precedente terapia con ACE inibitori che hanno sviluppato SARS, è quello dirimente in questa situazione.
Ogni discussione in merito resta su basi puramente teoriche e NON è consigliabile, in questo momento, sospendere la terapia anti-ipertensiva, con qualunque farmaco essa venga attuata, come da comunicato AIFA.
https://www.siicp.it/wp-content/uploads/2016/12/MERQURIO-IJPC-Vol-6_No-3_2016.pdf
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_219_allegato.pdf
https://www.aifa.gov.it/-/precisazioni-aifa-su-malattia-da-coronavirus-covid-19-ed-utilizzo-di-ace-inibitori-e-sartani
Aggiungo, affinché il mio pensiero sia chiaro fino in fondo, che ad oggi sappiamo solo che:
- i pazienti ipertesi hanno maggiore rischio di sviluppare SARS, ma non sappiamo quanti fossero in terapia con ACE inibitori (almeno io questo dato non l'ho ancora trovato) quindi non possiamo dire che questa classe di farmaci possa dare protezione o, al contrario, un maggior rischio
- secondo le Linee Guida per il trattamento dell’Ipertensione Arteriosa la terapia farmacologica di prima scelta utilizza ACE inibitori non solo per il loro effetto sui sintomi, ma perché essi hanno mostrato un effetto terapeutico maggiore rispetto ad altre classi di farmaci (pur essendo legati al rischio di sviluppare tosse e angioedema)
- questo effetto potrebbe essere dovuto ad una maggiore espressione di ACE2 e quindi ad un aumento di Ang II 1-7 che avrebbe effetti contrari all'Ang II 1-8
Aggiungo ancora che l'ACE2 esiste sia come proteina di membrana che come proteina secretoria: lo stralcio di articolo su riportato ipotizza l'uso di ACE2 ricombinante perché essa possa in qualche modo adsobire i virus bloccandoli prima che si leghino alle cellule. Restando sempre nel campo delle ipotesi mi chiedo se le particelle virali potrebbero fungere da opsonizzanti creando degli immunocomplessi.
Aggiungo che il dato mancante, ovverossia il numero di pazienti in precedente terapia con ACE inibitori che hanno sviluppato SARS, è quello dirimente in questa situazione.
Ogni discussione in merito resta su basi puramente teoriche e NON è consigliabile, in questo momento, sospendere la terapia anti-ipertensiva, con qualunque farmaco essa venga attuata, come da comunicato AIFA.
https://www.siicp.it/wp-content/uploads/2016/12/MERQURIO-IJPC-Vol-6_No-3_2016.pdf
http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_219_allegato.pdf
https://www.aifa.gov.it/-/precisazioni-aifa-su-malattia-da-coronavirus-covid-19-ed-utilizzo-di-ace-inibitori-e-sartani