Il Dietary Guideline Advisory Committee (DGAC) ha decretato che il colesterolo NON è più tra i nutrienti che destano preoccupazione.
Ovviamente dopo tanti anni in cui il consumo di grassi saturi e colesterolo è stato demonizzato (portandoci anche a consumo, piuttosto del sanissimo burro, una schifezza di margarina) la notizia fa scalpore.
E chissà quanto tempo ci vorrà per scalzare un imprinting che ormai si è spalmato su circa 3 generazioni. Ma... a renderetevi alle prove scientifiche che dimostrano che non, dico NON, esiste alcuna correlazione apprezzabile tra la presenza di colesterolo nella dieta e colesterolo sierico e, ancor di più, con il verificarsi di eventi nutrizionali nella popolazione generale.
Che significa generale popolazione? Quella che non ha fattori di rischio di tipo familiare o ancor di più polimorfismi genetici che predispongono ad un aumento di colesterolo sierico (quindi indipendentemente dalla dieta).
Ancora più importante è l'eliminazione di un limite massimo nel consumo totale di grassi. Il rapporto DGAC NON ha elencato tra i fattori di rischio la quantità di grassi nella dieta, ma piuttosto ha espresso preoccupazione per la SOSTITUZIONE dei grassi con i CARBOIDRATI (per arrivare alla stessa quantità di calorie) perché questo si che non diminuisce il rischio di malattie prosperare...
il rapporto DGAC ha sovvertito quasi 4 decenni di raccomandazioni nutrizionali. Nel 1980, le Linee Guida Dietetiche raccomandavano di limitare i grassi a meno del 30% delle calorie. Questa raccomandazione è stata rivista nel 2005, con la partecipazione dei grassi fino al 35% delle calorie totali.
Inoltre, si afferma, le diete con una percentuale più elevata del 35% di grassi salutari, in sostituzione di carboidrati o proteine, RIDUCONO il rischio di malattie cardiovascolari.
Ora, già questo report mi sembra sufficiente per un semplice sabato di gennaio, ma voglio aggiungere che:
- queste sono linee guida valide, come si è detto per la "popolazione generale"
- bisogna considerare, e considerare bene, quali siano (tra gli altri grassi, NON il colesterolo, che è uno ed uno solo) quelli considerabili salutari
- per quanto mi riguarda, parlare di calorie è obsoleto (bisogna parlare di nutrienti) ma loro sono obbligati a "dare i numeri".
Come al solito, avete il vostro bravo articolo originale da leggere:
http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2338262
Ovviamente dopo tanti anni in cui il consumo di grassi saturi e colesterolo è stato demonizzato (portandoci anche a consumo, piuttosto del sanissimo burro, una schifezza di margarina) la notizia fa scalpore.
E chissà quanto tempo ci vorrà per scalzare un imprinting che ormai si è spalmato su circa 3 generazioni. Ma... a renderetevi alle prove scientifiche che dimostrano che non, dico NON, esiste alcuna correlazione apprezzabile tra la presenza di colesterolo nella dieta e colesterolo sierico e, ancor di più, con il verificarsi di eventi nutrizionali nella popolazione generale.
Che significa generale popolazione? Quella che non ha fattori di rischio di tipo familiare o ancor di più polimorfismi genetici che predispongono ad un aumento di colesterolo sierico (quindi indipendentemente dalla dieta).
Ancora più importante è l'eliminazione di un limite massimo nel consumo totale di grassi. Il rapporto DGAC NON ha elencato tra i fattori di rischio la quantità di grassi nella dieta, ma piuttosto ha espresso preoccupazione per la SOSTITUZIONE dei grassi con i CARBOIDRATI (per arrivare alla stessa quantità di calorie) perché questo si che non diminuisce il rischio di malattie prosperare...
il rapporto DGAC ha sovvertito quasi 4 decenni di raccomandazioni nutrizionali. Nel 1980, le Linee Guida Dietetiche raccomandavano di limitare i grassi a meno del 30% delle calorie. Questa raccomandazione è stata rivista nel 2005, con la partecipazione dei grassi fino al 35% delle calorie totali.
Inoltre, si afferma, le diete con una percentuale più elevata del 35% di grassi salutari, in sostituzione di carboidrati o proteine, RIDUCONO il rischio di malattie cardiovascolari.
Ora, già questo report mi sembra sufficiente per un semplice sabato di gennaio, ma voglio aggiungere che:
- queste sono linee guida valide, come si è detto per la "popolazione generale"
- bisogna considerare, e considerare bene, quali siano (tra gli altri grassi, NON il colesterolo, che è uno ed uno solo) quelli considerabili salutari
- per quanto mi riguarda, parlare di calorie è obsoleto (bisogna parlare di nutrienti) ma loro sono obbligati a "dare i numeri".
Come al solito, avete il vostro bravo articolo originale da leggere:
http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2338262